Ecco uno degli alimenti che, secondo me, non dovrebbe mai mancare all’ interno di qualsiasi dispensa, che sia casalinga o di un ristornate: il peperoncino.
L’ho sempre mangiato ignorando la sua storia, la sua provenienza, l’attenzione che desidera durante la crescita. Grazie ad un mio collega appassionato di qualsiasi genere di peperoncino, decido di approfondire le mie conoscenze a riguardo.
Chi.
Sin dal 3500 a.C. il peperoncino, proveniente dalla famiglia delle solanacee, fa parte della cultura messicana centro-meridionale, polo dal quale si è espanso in America centrale e nella parte settentrionale dell’America del Sud.
È solo con la scoperta dell’America di Cristoforo Colombo che il peperoncino si aggiunge alla triade patata, pomodoro, mais, seppur preso in minor considerazione in quanto spezia, ma non per questo meno importante nella storia del cibo.
Cosa.
Cercando le Indie trovò l’America, allo stesso modo cercando la via delle spezie trovò la patria del peperoncino, il quale aveva già alle spalle una notevole storia nell’ alimentazione e nella medicina. Ai tempi il “pimentos”, come venne soprannominato da Colombo, non solo fu travolgente per il gusto e la sua capacità di modificare il sapore dei cibi, ma anche per la sua capacità di arricchire anche le ricette più popolari. Inizialmente utilizzato come motivo ornamentale in quanto ritenuto nocivo, più tardi, conosciute le sue proprietà, venne consumato in tutta Europa e importato così anche in Italia, dove riscosse successo soprattutto in zone del Sud del ‘bel Paese’.
Ad oggi, moltissime le varietà esistenti di peperoncino, ma limitate quelle coltivate a scopo alimentare; per citarne alcune tra le più famose il l’Habanero, il Rocoto, il Caienna e molte altre. Se volete valutare la piccantezza, data dalla capsaicina, consultate il sito dell’Accademia Italiana del Peperoncino, la quale ha valori da 1 a 10 che indicano la posizione del peperoncino che state consumando.
Insomma, se potessi il peperoncino lo metterei anche nel latte a colazione, ed è un elemento che spesso di trova all’interno di ricette sia dolci che salate. Basterebbe andare in Calabria per farsi una cultura a riguardo!
Perché rinunciare ai peperoncini ripieni capperi e acciughe? O ad un sano cucchiaio di ‘nduja su un crostino di pane? Per non parlare di una spaghettata aglio, olio e peperoncino fresco tra amici!
Detto ciò il peperoncino, che sia fresco o secco, nella nostra cucina non deve mai mancare!